Risollevare l’Irpinia, il Sogno di Carlo Sibilia (M5S): «Stop a trivellazioni e Pavoncelli bis»

Posted on 22/02/2013


Cinque stelle come i cinque punti ben impressi nella mente dei militanti. Ad Avellino come ovunque. In Italia il Movimento 5 Stelle è la novità. Carlo Sibilia, avellinese doc, è il candidato numero 3 alla Camera dei Deputati, nella circoscrizione Campania/2. Anche lui ha in mente la rivoluzione predicata oramai in tante piazze, da Nord a Sud, dal movimento fondato e lanciato in orbita da Beppe Grillo. Giovane, 27 anni appena, Sibilia è un candidato d’Irpinia. Noi siamo andati a trovarlo.

Carlo Sibilia

Carlo Sibilia

Sibilia, siamo ormai agli sgoccioli di questa campagna elettorale. Il vostro motto è “mandiamoli tutti a casa”. Da dove inizia un impegno così lungo e importante?

«Innanzitutto grazie dell’opportunità che il vostro blog ha deciso di darmi per spiegare qualcosa in più del Movimento 5 Stelle. La mia candidatura, come tutte le altre del nostro movimento, nasce a seguito del processo delle parlamentarie, primo ed unico meccanismo al mondo con il quale tutti i candidati di tutte le liste d’Italia del M5S sono stati votati online seguendo i criteri di trasparenza e partecipazione che ci contraddistinguono. Ciascuno dei candidati ha i nostri 3 requisiti fondamentali, ovvero non ha tessere di partito, non ha avuto incarichi politici negli ultimi 10 anni e non ha mai fatto più di due legislature. In ultimo, ma non per importanza, una cosa che può sembrare banale, ma che nel parlamento degli ultimi 20 anni non lo è stata, ovvero : essere incensurati. Ogni votante ha potuto scegliere il proprio candidato ideale in base al curriculum e alla dichiarazione d’intenti».

E’ cambiato qualcosa nella sua militanza, dopo la candidatura al Parlamento italiano?

«La candidatura in sè non ha cambiato molto il modo di vedere le cose. Nel mio caso facevo attività ispirandomi alle battaglie del blog di Grillo già da prima che esistesse il M5S. Prima, dal 2006, esistevano i Meetup ( quello di Avellino è tra i più attivi della Campania) nei quali abbiamo cominciato le discussioni che oggi sono sintetizzate nel nostro programma. Quindi in questa fase l’unico onere maggiore è quello di allargare il campo d’azione e di spiegare, nella maniera più chiara ed esaustiva possibile ciò che è stato fatto fino ad ora. Perché è importante capire che il M5S non nasce dal nulla, ma da un lungo percorso fatto di partecipazione e attività di molti anni. Altrimenti non sarebbe diverso dagli altri. Uno dei principi cardine del movimento è che ogni candidato è un attivista e ogni attivista è un candidato. Siamo tutti cittadini arrabbiati ma informati. Ognuno vale uno e ci stiamo mettendo tutti in gioco. Un’esperienza che inevitabilmente ci farà crescere».

550595_468111756549916_1908532128_nQuali sono stati i 5 punti programmatici che ha condiviso per primi, del M5S?

«Quelli che ho visto sempre con maggiore interesse sono le 5 stelle che alla fine sono tutte collegate tra loro. Rifiuti zero, che significa salute, ambiente, ricerca, lavoro. Energia pulita e auto prodotta. Acqua pubblica come, tra le altre cose, sancito dai referendum del 2011. Connettività ovvero rete libera e gratuita come presidio di informazione imparziale e indipendente e strumento di trasparenza e partecipazione alla vita pubblica per i cittadini. Trasporti sostenibili. Naturalmente non si può prescindere da una sostanziosa riduzione degli sprechi pubblici. Il movimento 5 stelle ha già rifiutato i rimborsi elettorali che il 26 febbraio potrebbero superare i 100 milioni di euro. Nonchè ogni, futuro eletto, ha gia firmato un accordo per il quale riduce il proprio stipendio a circa 3mila euro netti. Ecco, se si connettono tutti questi puntini già si può intravedere il futuro dell’Italia».

E quali sono allora i primi 3 punti per cui pensa di combattere, una volta in Parlamento?

«In parlamento ognuno degli eletti avrà queste come priorità, ovvero quelle di ogni cittadino che vuole ritornare a gestire il proprio stato in maniera, mi ripeto, trasparente e partecipata».

Da irpino, per l’Irpinia: c’è già qualcosa che ha in mente di fare?

Carlo Sibilia al suo intervento alla tappa dello tsunamitour di Avellino

Carlo Sibilia al suo intervento alla tappa dello tsunamitour di Avellino

«L’Irpinia è in Italia, e anche se può sembrare strano, in Emilia, piuttosto che in Piemonte, i problemi non sono poi tanto diversi dai nostri. Certo al Sud soffriamo un gap che viene da Cialdini e dal 1861, ma noi non lasceremo nessuno indietro. L’Italia deve tornare ad essere una comunità. Sono convinto che attivandoci da cittadini informati potremo risolvere molte cose. Di sicuro, girando per l’Irpinia, abbiamo individuato delle tematiche fondamentali. La prima è lo stop alle prossime trivellazioni petrolifere perché determinerebbero un impatto devastante sul nostro ecosistema e sulle nostre risorse territoriali, compromettendole in maniera permanente. Noi vediamo un’Italia indipendente dalle fonti di energia fossile entro il 2050. Un’ altra è lo stop alla dispersione di fondi per opere inutili quali la Galleria Pavoncelli bis, ad esempio (la TAV d’Irpinia potremmo dire) . E infine la necessità di ridare una prospettiva ad una terra che ha dimenticato le proprie risorse inseguendo le chimere di politici troppo spesso impegnati a curare i propri interessi per ricordarsi di essere dipendenti dei cittadini e curatori dei loro interessi. Ciò in sintesi significa ripensare su quali risorse puntare, quali lavori fare da qui al 2050, pensare a come fare per far ritornare tutti quelli che sono dovuti scappare perché stanchi di subire torti ingiustificati».

Risollevarsi si può allora. L’Irpinia ne ha un gran bisogno, soprattutto nelle proprie aree interne. Lei sarà dalla loro parte?

«Io sono uno di quelli che in Irpinia è tornato perché ha voluto scommettere sul rilancio della propria terra. Sono del parere che siamo tra i territori più ricchi d’Italia. Abbiamo risorse idriche tra le più abbondanti d’Europa. Abbiamo vento e sole per l’energia, terra per l’agricoltura. Un patrimonio enogastronomico da poter trainare una nazione intera. Tesori culturali invidiabili nel mondo. Eccellenze tecnologiche. Abbiamo solo un grande problema : la paura. La paura di non farcela perché non crediamo più in noi stessi. Forse il danno più grande che ci è stato fatto dai partiti è stato proprio questo. Pensate a dove è finita la nostra proverbiale solidarietà post sisma. Dobbiamo riprendercela!».

Un'immagine d'archivio del M5S

Un’immagine d’archivio del M5S

Bisogna ripartire allora e in fretta.

«Dobbiamo solo avere il coraggio di riproporci, con strumenti adeguati di territorial marketing, un’adeguata rete di trasporti e una giusta ottimizzazione delle risorse. Immagino un’Irpinia come un gioiello turistico del nostro paese. Che sia specchio del nostro paese. Il Movimento 5 Stelle è solo uno strumento in più per ritornare a dare la fiducia e la scelta ai cittadini. Noi siamo fratelli d’Italia e non esistono distinzioni tra Nord, centro, Sud e isole. Certo, non posso negare che se dovesse esserci anche uno solo di noi irpini in parlamento significherebbe tantissimo. Un grandioso e travolgente cambiamento. Del resto, visto l’operato degli esponenti Irpini nelle istituzioni e vista la situazione in cui versa oggi il nostro territorio, credo che, come popolo, abbiamo diverse cose da farci perdonare. E questo è il momento».

Donato Gervasio